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La celiachia: cause, sintomi e terapia
La celiachia: cause, sintomi e terapia
Da admin in Nutrizione, Piani alimentari pubblicato il 6 aprile 2016 0 commenti

La celiachia o malattia celiaca è una malattia infiammatoria dell’intestino tenue immuno-mediata. Nella sua forma classica i sintomi si presentano già allo svezzamento; può colpire individui di tutte le età e riconosce una predisposizione genetica.
I sintomi includono: diarrea cronica, dolore addominale, gonfiore addominale, ritardo nella crescita nei bambini, astenia.

La celiachia è causata da una reazione alla gliadina (che è una prolammina= proteina del glutine) presente nel grano e può essere causata anche da proteine simili che si trovano nelle triticeae che comprendono altri cereali comuni come orzo e segale.

L’esposizione alla gliadina determina una reazione infiammatoria che porta ad una progressiva riduzione della struttura dei villi intestinali che rivestono l’intestino tenue (atrofia dei villi) fino alla loro completa scomparsa. Questo fenomeno interferisce con l’assorbimento delle sostanze nutritive in quanto i villi intestinali sono responsabili di questo assorbimento ed al momento l’unico trattamento efficace e conosciuto è una permanente dieta priva di glutine.

Altri sintomi che compaiono nella malattia celiaca possono essere: anemia sideropenica, affaticamento, dolore alle ossa, artrite, depressione, ansia, formicolio ed intorpidimento delle mani e piedi, convulsioni, sterilità, stomatite aftosa del cavo orale, dermatite erpetiforme.

Esistono anche altre specie di cereali che contengono glutine e quindi possono scatenare la malattia celiaca e sono: farro, orzo, segale, kamut, avena.
La diagnosi viene effettuata con delle analisi del sangue: anticorpi anti-gliadina (AGA), auto anticorpi anti-endomisio (EMA), auto anticorpi anti trans-glutaminasi (tTGA); I risultati degli esami vengono quindi utilizzati per determinare se c’è la necessità di ricorrere alla biopsia endoscopica intestinale.

La terapia prevede quindi l’utilizzo della dieta priva di glutine. Un recente studio ha provvisoriamente concluso che il consumo di glutine inferiore ai 10 mg al giorno è improbabile che possa causare anomalie istologiche, anche se non vi è ancora una certezza scientifica.

La celiachia è ormai un fenomeno molto diffuso e quindi sempre più compreso dalla società. La depressione per i celiaci è legata al consumo di glutine e studi recenti dimostrano che i celiaci che non seguono strettamente la dieta sono quelli più a rischio di malattia depressiva.

È, quindi, importante informarsi bene sul cibo che si intende consumare ed è importante leggere le etichette e conoscere a fondo l’alimentazione che si intende seguire per raggiungere e mantenere uno stato di benessere una buona forma psicofisica.

Dott.ssa Paola Soresi

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